Gianni Moramarco: il nuovo Andy Warhol ?

 E' sicuramente uno degli artisti del momento.  Gianni Moramarco è un artista multidisciplinare nato a Torino che lavora nei campi dell'architettura d'interni, fashion design e arti visive. Ha avuto successo nell'ambito espositivo e ha partecipato alla 7a Biennale Internazionale d'Arte di Ferrara 2014. Le sue opere sono espressione della sua personalità e riflettono la città natale di Torino in modo surreale e pop. La sua arte rappresenta un passo verso una rappresentazione astratta e simbolica delle cose. Il colore tiene insieme i pezzi del suo puzzle e descrive una realtà frammentata. I tagli giocano un ruolo importante nella rappresentazione delle sue opere, che sono improntate dalla personalità artigianale dell'artista.

QUI TROVI LE SUE OPERE DISPONIBILI


Recentemente il settimanale Novella 2000 gli ha dedicato un articolo a firma Barbara Carere.


Intervista a Gianni Moramarco

“Ciò che si vede dipende da come si guarda. Poiché l’osservare non è solo un ricevere, uno svelare, ma al tempo stesso un atto creativo”. In questa frase dell’artista torinese Gianni Moramarco si cela tutta la sua creatività.

Artista eclettico, Moramarco spazia dalla produzione artistica all’architettura e si occupa di fashion design. Ma come nasce Gianni Moramarco artista?

“Mi iscrivo a un corso di pittura all’età di 16 anni per seguire una ragazza”.

Le sue opere cosa rappresentano?

“Le mie opere spaziano dai contesti urbani a musei di mia invenzione, con citazione a grandi artisti del mondo dell’arte, dell’architettura e del cinema… con quasi sempre una visione ironica, ma dando comunque importanza alla prospettiva e alla luce, cercando di dare emozioni a chi osserva l’opera, dal bambino all’anziano, evocando il loro vissuto, proiettandoli nella visione di ciò che si vorrebbe essere”.

Qual è l’opera o l’artista che l’ha influenzata maggiormente nel suo percorso? E perché?

“Klimt e Andy Warhol, per la loro genialità”.

L’arte e le opere vengono messe spesso in secondo piano rispetto ad altro. Forse perché incomprensibili?

“L’arte ultimamente è cambiata, e vi è molta confusione. Questo è dovuto alla mancanza di idee, all’adagiarsi di alcuni artisti sugli allori. L’arte, come la vita quotidiana, cambia alla velocità della luce, e l’artista deve sempre essere al passo col tempo. Questo vuol dire che l’artista deve essere sempre un osservatore creativo, deve quindi avere una marcia in più. L’artista deve mettersi al passo del tempo che vive, ed essere il più comprensibile alla maggior parte della gente per poterla fare avvicinare all’arte”.

Un pittore vicino ai giovani

Alle sue mostre c’è sempre affluenza. Si sente il pioniere di una nuova era, capace di avvicinare il pubblico alla pittura usando personaggi noti?

“I personaggi da me usati devono accentuare le nostre emozioni. Sono personaggi che vorremmo essere e che crediamo di essere, quindi mettendo una maschera si pensa di nascondere il proprio io… Invece io metto le maschere per poter esternare il proprio essere, l’ego che è riposto in ognuno di noi”.

Qualche giornalista l’ha definita il nuovo Warhol…

“Quello che mi fa piacere è che alle mie mostre c’è sempre più gente giovane. Sono contento perché riesco ad avvicinare alla mia arte tutte le generazioni”.

Ha ricevuto per la genialità che mette nelle sue opere il premio dedicato a Totó a Napoli, il Premio Malafemmena, realizzando per gli organizzatori un’opera d’arte. Cosa ha provato, e soprattutto cosa rappresenta per lei Totó?

“Il premio Malafemmena organizzato con maestria dalla a B&G Art Event Communication, società napoletana di comunicazione che cura anche il mio ufficio stampa, mi ha permesso di partecipare al Premio dedicato a Totò patrocinato dal Comune di Napoli, grazie al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e all’assessore al turismo Teresa Armato. Ricevere un premio così prestigioso mi ha fatto molto piacere anche perché Totò rappresenta un uomo geniale nella sua comicità”.

Prossimi progetti

A chi può rivolgersi chi vuole acquistare le sue opere originali?

“Al mio editore, che ha l’esclusiva è il numero uno in Italia per la produzione di serigrafie… e la distribuzione: Benciv Art Gallery di Coriano (Rimini). Lui serve tutto il territorio”.

Progetti futuri?

“A Napoli sto organizzando con la mia società di comunicazione, la B&G Art Event Communication, una mostra importante in un luogo per noi artisti di massima ambizione, quasi un luogo di culto per chi vive di arte come me. Stiamo rifinendo gli ultimi dettagli e per fine gennaio credo che potremo dare informazioni più dettagliate. Invece, ai primi di gennaio sarò a Parigi, Bari, Roma, Milano, Torino, Moncalieri per eventi importanti…. ma non ho ancora stabilito le date precise”.

Ha realizzato ultimamente una scultura dedicata alle borse di lusso. Cosa voleva rappresentare?

“Ho preso un elemento povero e antico che da sempre è il fulcro dell’economia e l’ho griffato… questo è il mio modo ludico e ironico… come simbolo del primo mattone per una ripresa dell’arte dell’economia. Vi do un’esclusiva per i vostri lettori: sto realizzando una borsa vera in tessuto, una delle mie ultime creazioni. Sempre in movimento e in continua creazione: chi si ferma è perduto!”.

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Trattamento antitarlo e chiusura fori dei tarli

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Chantal Loville

 Chantal Loville è una pittrice specializzata in dipinti paesaggistici di grande impatto. I suoi quadri si trovano in numerosissime collezioni in Italia ed all'estero. Da diversi anni proponiamo in galleria i suoi dipinti che riscuotono sempre grande interesse da parte degli appassionati d'arte.

Qui potete visualizzare i dipinti disponibili









Cenni critici

In soggettistica, le inquadrature, la gamma cromatica, rendono i suoi dipinti ricercati dagli estimatori e dai collezionisti in tutto il mondo. Loville, che ha una particolare inclinazione per il paesaggio, dipinge con grande sensibilità, dimostrando come con una tecnica spontanea ed essenziale si possano abilmente esaltare gli aspetti della natura. Nei suoi quadri riesce ad infondere, grazie al sapiente accostamento dei colori, un'atmosfera luminosa e cristallina. Indimenticabili sono gli assolati casolari, dai colori morbidi e caldi, che ricordano la vita serena e distaccata della gente di campagna. Ogni dipinto di Loville offre originalità ed ogni suo soggetto esprime stati d'animo vissuti. La sua pittura nasce dalla necessità interiore di rappresentare con immagini e colori una realtà che suscita nell'artista sincere emozioni e richiama alla mente le opere dei famosi maestri che l'hanno ispirata. Loville è una grande artista, una seria professionista che dedica tutta se stessa alla pittura: per lei è vita ed amore e questa sua completa dedizione viene ripagata dall'enorme e sempre maggior riscontro che ottiene dal pubblico.


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Se è vero che la personalità di una rtista deve essere riconoscibile attraverso le sue opere, Chantal Loville, in ogni sua tela ne è lo specchio. I suoi prati in fiore, gli accesi papaveri nei campi di grano, trasmettono un messaggio d'amore per la natura, per le cose belle e semplici che la vita ci offre. Allieva della tecnica di  Azzinari, ha assimilato senza lasciarsi dominare, perchè è sempre andata in cerca di una sua individualità, ed ecco una propria tecnica di manipolazione  dei colori, che ormai si presenta raffinata dall'esperienza, ecco el sue tele che rappresentano il suo mondo interiore, essenzialmente puro, in cui il messaggio della vita si identifica con il messaggio dell'amore.     Vale Frassino




Alcuni dei dipinti di Chantal Loville presenti in questa pagina sono stati venduti. 
Per visionare quelli disponibili attualmente potete cliccare QUI
E' inoltre possibile richiedere un quadro originale personalizzato dall'artista ispirato ad uno di questi dipinti. 
Per ogni richiesta o per una semplice informazione potete inviarci una E-MAIL


Daniele "Daniel" Fontana: il pittore "dimenticato"

 Spesso, nell'arte, succede che lo spessore artistico di un pittore rimanga quasi sconosciuto ai più. Ed anche dopo esser passato a miglior vita si stenti a riconoscerne il valore. Daniele “Daniel” Fontana è sicuramente uno di questi. Ma basterebbe soltanto ricordare che è stato il padre, misconosciuto, della raffigurazione iconica della "donna turrita" dell’Italia, per anni simbolo ufficiale del Governo e dello Stato italiano. Narriamo la sua storia:

Daniele Fontana (Milano, 15 maggio 1900 – Sala Comacina, 29 settembre 1984)


Autoritratto di Daniele Fontana

Lavorò spesso a Roma, dividendosi tra l'attività di disegnatore satirico e illustratore e quella di pittore figurativo e di genere. Strana commistione, non rara all’epoca, tra il fatto di essere un “artista serio”, ma anche una delle penne più irriverenti del panorama satirico italiano, nonché uno dei pionieri del cinema di animazione. Realizzò tra il 1930 e il 1935 insieme a Petronio e Braghi i primi cortometraggi a cartoni animati pubblicitari come "Cuor Contento".


Grande caricaturista ha collaborò a “Il Travaso delle idee” e con “il Bertoldo” In queste vesti ha partecipato all'Esposizione Nazionale di Milano (1923, 1925) e all'Esposizione Sindacale (1928, 1932), diventando ospite fisso alla rassegna de La Permanente

Manifesto originale del Nucleo Propaganda della R.S.I. (1944) disegnato

da Daniele Fontana


Nell'ultimo periodo di vita ebbe il suo studio a Lenno, sul Lago di Como. Colpito da paresi, trascorse un lungo periodo di sofferenza. Morì a Sala Comacina nel 1984. . Pochi mesi dopo, quasi tutta la sua produzione, nella ristrutturazione dei locai, venne gettata via. Destino purtroppo comune a molti artisti, e che ha portato a perdere la maggior parte della produzione satirica e pubblicitaria italiana di quegli anni. 




Tempo dopo, nonostante l'irreperibilità del figlio, un amico riuscì a trovare conservare i suoi resti, facendoli traslare in una celletta del cimitero di Menaggio, dove si trovano tuttora.


Ecco il catalogo "Umanart" datato attorno al 1978 con diverse opere del pittore (si ringrazia Max Maiocchi per la collaborazione)



Restaurare un vecchio baule

 Spesso ci capita di restaurare vecchi bauli in legno. Quello che vi presentiamo in queste foto era arrivato da noi con il fondo praticamente distrutto. Inoltre bisognava pulire e dare una tinta e verniciatura al legno ed alle parti in metallo che di solito venivano inserite per irrobustire la struttura.




Dopo aver sostituito il fondo con un asse di abete, abbiamo tinteggiato con mordente color noce le parti in legno (alcuni listelli sono stati anch'essi sostituiti con parti in legno di abete). Sono state anche aggiunte due liste in abete sulla parte inferiore per tenerlo sollevato dal pavimento e dipinto le parti in metallo (che per fortuna non erano arrugginite) con smalto nero opaco. Abbiamo steso due mani di gommalacca sul legno e rivestito l'interno con carta gigliata tipo Firenze.

Ecco il risultato finale: