Gianfranco Campestrini



Gianfranco Campestrini (1901 - 1979)
"Vaso di fiori"
Olio su masonite cm. 43 x 73

Gianfranco Campestrini è nato a Milano il 15 febbraio 1901, terzogenito di Emma Toller e di Alcide Davide Campestrini. La cultura è di casa in questa famiglia di origini trentine: la madre poetessa ed il padre noto pittore allievo di Raffaele Casnedi, Francesco e Ambrogio Borghi, ed in particolare di Giuseppe Bertini. Il padre a solo 24 anni era già professore della Regia Scuola d’arte applicata all’industria del Castello Sforzesco di Milano.
Gianfranco non poteva non amare l’arte. All’Accademia di Brera il suo “principale maestro” fu proprio il padre. Fu inoltre allievo di Cesare Tallone, Ambrogio Alciati e di Vespasiano Bignami. Ottenuto il diploma di pittura e l’abilitazione all’insegnamento, fin dal 1927 iniziò a svolgere l’attività di docente di figura presso l’Accademia e nel Liceo Artistico parificato delle Orsoline. Bisogna tuttavia ricordare che la sua carriera professionale inizia ancora prima, nel 1920, quando collaborò con il padre e con il fratello Ernesto, anch’esso divenne un noto pittore, alla decorazione ad affresco del soffitto del Teatro Sociale di Trento.
Gianfranco Campestrini appartiene alla categoria dei pittori fedeli alla tradizione figurativa tipica del periodo ed assimilata nel corso dei propri studi accademici. Ebbe la passione di coltivarla nel corso di una lunga e fortunata carriera artistica.
Nonostante fosse stato allievo di Bignami rimase lontano dai clamori delle avanguardie. Lui stesso amava definirsi “pittore figurista che si dedica in particolar modo al soggetto montanaro, a quello religioso ed altri temi paesaggistici”.
Nato, come abbiamo già detto, nella metropoli lombarda da genitori trentini di convinti sentimenti irredentisti, Gianfranco ritrova le proprie radici e la fonte di ispirazione nella terra dei padri. Ne sono testimonianza i soggetti registrati nelle principali personali allestite a Milano, che raffigurano motivi della montagna trentina e di altri ambienti alpini, dalle Dolomiti di Brenta all’Alta Savoia.
Nel 1926 esporrà alla 53esima Intima della Famiglia Artistica presentando l’opera “Sete”.

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