UGO NESPOLO


Ugo Nespolo
Nato a Mosso Santa Maria (Biella) 29 agosto 1941.
• «Artista inventivo, bizzarro, attento alle lezioni di maestri quali Picasso, Matisse, l’amico Enrico Baj e tutta la Pop Art. Dietro l’apparente allegria colorata si celano i più diversi tipi di ossessioni e mostri, che affiorano da un sottosuolo psichico turbato, con varie rivisitazioni dalle avanguardie russe al Futurismo, senza dimenticare il Cubismo dei tempi aurorali» (La Stampa).
• «La sua tecnica più nota, il “traforo”, si basa su lavorazioni molto artigianali. “All’inizio, quando ancora studiavo in Accademia, mi venne in mente di fare dei quadri e tagliarli a pezzi. Avevo bisogno di un falegname, era agosto, ma ne trovai uno in via Bava”, ricorda. Vennero i favolosi anni Sessanta torinesi, quando la scena era vivacissima; e Nespolo, su quell’idea di mosaici al traforo, su quel moto ondoso e colorato che travolgeva e ricomponeva le immagini, elaborava curiosità e inquietudine. “Volevo contaminarmi. L’arte era diventata sempre più un optional, scompariva dalla vita reale, l’artista era un monaco o un santone che celebrava una messa incomprensibile. Io sentivo il bisogno di portarla nell’esistenza concreta”. Cercò la letteratura, mettendosi a lavorare con Edoardo Sanguineti, scoprì il cinema e la pubblicità “che era quantomeno un settore considerato accettabile, vista la tradizione da Toulouse Lautrec in poi, e tuttavia ormai in ombra”; le auto, la televisione, gli oggetti della vita reale. “Ho disegnato per Renzo Arbore la sigla animata di
Indietro tutta, ma avevo già fatto 18 animazioni del genere per la Rai; mi sono messo a dipingere sulle carrozzerie delle automobili, prima con la Renault poi con la Fiat, a organizzare gli artisti sulle scatole di fiammiferi, a inventare orologi, quando ancora era lontano il boom degli Swatch. Erano modi per portare l’arte fuori dal suo recinto. Credo persino di essere stato tra i primi ad andare al Maurizio Costanzo Show”» (Mario Baudino).
• Ha fatto parte della giuria che ha scelto le veline per l’edizione 2004/2005 di Striscia la notizia, insieme allo scrittore Ferrero, lo stilista Fiorucci e il presidente dell’associazione dei consumatori Lanutti. «Perché no? Sanguineti non è stato forse a Sanremo? Che cosa deve fare l’artista, solo operazioni “alte”? Non ne vedo la ragione. Warhol era un grande artista».
• Ha studio a Torino, tre piani più le terrazze, quattromila metri quadri, una fuga di stanze, sale, corridoi, uffici, laboratori, archivi, magazzini, biblioteche con quindicimila volumi, opere d’arte. Ci sono pure sauna e palestra. Al terzo piano è in fase di ultimazione una sala conferenze da 150 posti, con annesso un museo del cinema d’artista e d’avanguardia.